XXIV Congresso Nazionale di Psicologia dello Sport - SportClub

Negli ultimi anni la psicologia dello sport ha preso sempre più piede nella vita delle società sportive tanto che, in quelle più all’avanguardia, lo psicologo dello sport è diventato parte integrante del team che supporta lo sviluppo e la crescita degli atleti.

Ma perché la psicologia dello sport è diventata così importante per le società sportive?

Scoprilo al Congresso dell’AIPS!

Un atleta, per avere una preparazione a 360°, non ha solo bisogno di acquisire competenze tecniche e tattiche ma deve imparare a gestire stress, ansia, agitazione e deve sapere come comportarsi in diverse situazioni (con gli avversari o gli stessi compagni di squadra). Ad influenzare positivamente o negativamente la sua prestazione, infatti, non è soltanto la sua preparazione fisica ma anche quella mentale: esattamente come allena la prima è bene che si dedichi anche alla seconda!
Per questa ragione è fondamentale che il coach, oltre a trasmettere le proprie conoscenze(tecniche, tattiche ecc.) sia in grado di insegnare ai suoi atleti a comportarsi nel modo giusto sul campo e a gestire le emozioni. Per farlo è necessario che sia adeguatamente formato!

Soltanto l’allenamento congiunto delle abilità fisiche e mentali può portare l’atleta a performance elevate.

Ma in quali situazioni dovrebbe essere sempre pronto ad intervenire un coach?

Scoprilo al Congresso dell’AIPS!

Se si verificassero degli episodi di discriminazione (razziale, sessuale…), l’allenatore dovrebbe assolutamente sapere come gestire la situazione nel modo più consono. Altrimenti il rischio potrebbe essere quello di intaccare il benessere e le performance degli atleti coinvolti, e di snaturare completamente un’esperienza come quella sportiva che dovrebbe stimolare la socializzazione e non, al contrario, innalzare delle barriere.
L’atleta che vive queste situazioni senza che nessuno intervenga adeguatamente, oltre ad riscontrare delle ripercussioni psicosociali (es. problemi di autostima, di fiducia in se stesso e negli altri, di autoefficacia, relazionali ecc.), può, con il tempo, decidere di abbandonare lo sport.

Per questo per un buon allenatore/coach è di fondamentale importanza sapere come riconoscere e individuare subito queste situazioni per intervenire, in sinergia con lo psicologo dello sport, prima possibile e ricreare un ambiente sereno e stimolante per i suoi atleti.

Al XXIV Congresso Nazionale dell’AIPS (Associazione Italiana di Psicologia dello Sport e dell’esercizio) “Esplorare le terre di confine” si discuterà proprio di questo.
Sarà un momento per confrontarsi e capire come abbattere tutte quelle barriere, quei pregiudizi e preconcetti che ancora oggi affliggono il mondo dello sport a tutti i livelli.
Lo scopo è rendere lo sport quello che per sua natura dovrebbe essere: un luogo di incontro, una “terra di confine” dove ci si ritrova per vivere un’esperienza condivisa e in cui le differenze (di genere, sessuali, razziali o religiose) non siano motivo di divisione o discriminazione ma di unione e arricchimento reciproco.

Il congresso sarà un importante momento di formazione e confronto in cui interverranno importanti esponenti di prestigiose università internazionali (e non) ed esperti del settore.
Non si tratta di un evento rivolto esclusivamente agli psicologi dello sport ma, al contrario, mira a coinvolgere tutti coloro che hanno un ruolo nella crescita ed educazione dello sportivo (coach/allenatori in particolare ma anche i genitori di giovani atleti) affinché, nel loro piccolo, possano fare la differenza partendo della propria società sportiva.

Anche il team Orangogo, che crede fortemente nel valore di questa iniziativa e nell’AIPS, sarà presente.

Vi aspettiamo a Torino!